Caro materiali: situazione attuale e “Decreto Aiuti”
- Arch. Mauro Pastore
- 20 gen
- Tempo di lettura: 4 min
L'aumento dei prezzi dei materiali da costruzione continua a rappresentare una sfida per il settore edile. La Legge di Bilancio 2025 (L. 30 dicembre 2024, n. 207) interviene per fornire un sostegno alle imprese prorogando le misure straordinarie introdotte dal Decreto Aiuti (D.L. 50/2022) per far fronte al caro materiali.

Cosa prevedeva il Decreto Aiuti?
Il Decreto Aiuti, emanato nel 2022, mirava ad aiutare le imprese edili a fronteggiare l'aumento dei costi dei materiali e dei carburanti. Tra le principali misure introdotte:
Fondo per l'adeguamento dei prezzi:
un fondo di 100 milioni di euro per il secondo semestre del 2021, ripartito tra le imprese in base alla loro dimensione (piccola, media, grande).
Aggiornamento straordinario dei prezzari regionali:
per adeguare i prezzi di riferimento alla realtà del mercato, le regioni dovevano aggiornare i prezzari entro il 31 luglio 2022, con validità fino al 31 dicembre 2022 e possibilità di utilizzo fino al 31 marzo 2023 per i progetti a base di gara approvati entro tale data.
Incremento del 20% sui prezzari regionali:
in attesa dell'aggiornamento dei prezzari regionali, le stazioni appaltanti potevano applicare un incremento del 20% ai prezzi in vigore al 31 dicembre 2021.

Le novità della Legge di Bilancio 2025 sul Decreto Aiuti
La Legge di Bilancio 2025 proroga l’applicazione dell’art. 26 del Decreto Legge “Aiuti”, introducendo alcune importanti novità:
Proroga al 2025 del meccanismo di aggiornamento dei prezzi:
L'adeguamento dei prezzi introdotto dal Decreto Aiuti viene esteso fino al 31 dicembre 2025. Questo significa che le misure a sostegno delle imprese saranno valide per un periodo più lungo, garantendo maggiore stabilità e prevedibilità.
Applicazione dei prezzari aggiornati sia in aumento che in diminuzione:
La Legge di Bilancio specifica che l'adeguamento dei prezzi attraverso i prezzari regionali può avvenire sia in aumento che in diminuzione rispetto ai prezzi di gara, al netto dei ribassi. Gli eventuali risparmi derivanti dall'applicazione dei prezzari rimarranno a disposizione della stazione appaltante. Questa previsione ha suscitato alcune perplessità in quanto potrebbe comportare una diminuzione dei corrispettivi per le imprese, in contrasto con la ratio originaria del Decreto Aiuti.
Nuove risorse per le committenti:
Le committenti possono ora utilizzare le somme derivanti da eventuali rimodulazioni del quadro economico degli interventi e della programmazione triennale o annuale per far fronte ai maggiori costi prima di richiedere l'accesso ai fondi ministeriali.
Potenziamento del Fondo per la Prosecuzione delle Opere Pubbliche:
Il Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche sarà incrementato di 300 milioni di euro per il 2025 e di 100 milioni di euro per il 2026.
Cosa cambia per le imprese e le stazioni appaltanti?
Per le imprese:
La proroga del Decreto Aiuti offre un periodo di maggiore stabilità e prevedibilità, consentendo di pianificare meglio i lavori. L'adeguamento dei prezzi sia in aumento che in diminuzione introduce un elemento di incertezza, richiedendo alle imprese di essere pronte a gestire eventuali riduzioni dei corrispettivi.
Per le stazioni appaltanti:
È necessario applicare correttamente sia gli aumenti che le riduzioni dei prezzi, gestendo eventuali economie derivanti dalle riduzioni. Diventa fondamentale rispettare le scadenze per l'accesso ai fondi in caso di aumenti da riconoscere agli appaltatori, per evitare contenziosi.
Il ruolo delle regioni nella lotta al Caro Materiali
Anche le regioni devono fare la loro parte. Infatti, il problema degli aumenti nei prezzi si ingigantisce anche perché l’aggiornamento dei prezzari regionali non è adeguato alle tempistiche del mercato. Il Decreto Aiuti del 2022 prevedeva che le regioni aggiornassero straordinariamente i prezzari entro il 31 luglio 2022. Oggi il loro ruolo rimane cruciale per garantire l'efficacia delle misure a sostegno del settore. L'aggiornamento dei prezzari deve essere tempestivo e riflettere l'andamento reale dei prezzi dei materiali. Questo permette di adeguare i costi delle opere pubbliche e di evitare squilibri economici per le imprese.
Caro materiali: il “Decreto Aiuti” non basta
La Legge di Bilancio 2025 interviene sul caro materiali prorogando e aggiornando le misure del Decreto Aiuti. Si tratta di un intervento importante che offre un sostegno al settore edile, ma presenta anche aspetti da monitorare con attenzione.
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