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Perché un’impresa edile dovrebbe adottare il BIM?

Che cos’è il BIM?



Partiamo dalle basi: cos’è il BIM. Se ne sente spesso parlare (ANCE; CNCE; Associazioni, ecc) ma ancora poche imprese sanno davvero cos’è, anche se la curiosità sta crescendo molto. Il più delle volte ci viene chiesto se il BIM è necessario per l’attività di tutte le imprese edili o solo per le imprese edili più strutturate o solamente per gli studi di progettazione.


Iniziamo con il chiarire gli aspetti che rendono il BIM importante per lo sviluppo futuro dell’edilizia in generale, poi rispondiamo alla domanda.


L’edilizia è cambiata rispetto a 15 anni fa, e cambierà ancora nei prossimi anni. Esattamente come tutti i settori di business al mondo. È vitale per un’impresa sana, cercare di restare al passo con le nuove tecnologie, senza però spendere soldi ed energie in opere inutili. Oggi non ci sogniamo neanche più di fare una fattura o un progetto disegnato a mano. Allo stesso modo non possiamo gestire un cantiere con metodi obsoleti e pizzini passati qui e là, ma dobbiamo sfruttare l’offerta delle tecnologie digitali sul mercato in base ai nostri bisogni. Il BIM si cala in questi paradigmi.


L’acronimo BIM sta per Building Information Modeling. In poche parole, rappresenta un “contenitore di informazioni sull’edificio” in cui inserire dati grafici, disegni e informazioni tecniche per la sua realizzazione”. Il progetto BIM supera il concetto di disegno a cui eravamo abituati. Infatti, oltre a rappresentare oggetti come finestre, solai o muri, associa a questi ultimi delle informazioni grafiche e tecniche come lo spessore del muro, l’altezza, la trasmittanza termica, l’isolamento acustico ed altro. L’intreccio di tutte queste informazioni tecniche, progettuali ed altri dati, sono anche il presupposto per redigere un capitolato estimativo preciso, dove si vanno ad individuare immediatamente le interferenze che si possono verificare tra le diverse componenti di progetto.


Possiamo con certezza dire che il progetto BIM va oltre a quello che è il 2D, 3D o la realtà virtuale ed assume in sé una serie d’informazioni sulla funzionalità e le prestazioni degli oggetti che compongono il progetto stesso. In questo modo, realizzando il progetto con il sistema BIM possiamo costruire due volte il nostro edificio: prima in modo virtuale e successivamente fisicamente. In questo modo siamo in grado di renderci conto già nelle primissime fasi di progetto se il sistema virtuale soddisfa le aspettative e le specifiche tecniche. Potremmo poi realizzarlo fisicamente senza incorrere in correzioni inaspettate dell’ultimo minuto.


La possibilità che il BIM ci dimostra è che il processo di costruzione diventa “stabile” già dopo il controllo svolto in fase virtuale. I cambiamenti si fanno “solo” nel modello virtuale e non durante l’esecuzione.


Calandolo nell’atto pratico questo cosa vuol dire? Che con il BIM possiamo risparmiare tempo, evitare la gestione di urgenze inattese, migliorare la qualità generale dell’opera e controllare facilmente i costi di realizzazione successivi.


Fino qui abbiamo capito (seppur per sommi capi) perché il BIM può essere utile in fase di progettazione. Ora vediamo se esistono vantaggi reali per l’impresa.


I benefici reali che il BIM porta all’impresa edile


Un’impresa si occupa di costruzioni. Si occupa di realizzare opere e cantiere, per questo il BIM non porterà a loro gli stessi vantaggi di quelli di uno studio di progettazione. Il BIM garantisce benefici più operativi all’impresa edile.

Vediamo un flusso dati standard per l’impresa edile nel mondo BIM. Lo studio di progettazione realizza il progetto BIM ed esporta il file all’impresa edile (anche se certe imprese più strutturate fanno tutto in casa). Ricevere un progetto in BIM permette all’impresa di elaborare in uno schiocco di dita computi metrici, Gantt e budget senza errori. Le permette di avere una chiara idea dell’evoluzione e del costo del progetto e, di conseguenza, ne abilita il controllo con semplicità ed immediatezza.


Sostanzialmente, possiamo riassumere i vantaggi operativi del BIM per l’impresa edili in 8 punti:



1) Il BIM essendo una progettazione precisa e scevra da errore, agevola il controllo ed il coordinamento tra le diverse lavorazioni ed abilita la collaborazione tra i diversi attori attivi nelle lavorazioni (intercettori) che devono essere eseguire le lavorazioni;


2) Con il BIM ho un computo preciso ed immediato delle lavorazioni da realizzare. In tempo reale posso monitorare l’andamento del cantiere tra i lavori eseguiti e preventivati ed in caso di scostamenti significativi comprenderne le cause e proporre azioni correttive;


3) È possibile ottimizzare il processo di ingegnerizzazione delle carpenterie lignee o metalliche, ottimizzando il passaggio delle informazioni contenute nei modelli BIM alla linea di produzione esportando il file in formato comprensibile alla produzione;


4) Il BIM impone la comunicazione. Stimola il rapporto con gli operatori che, ad oggi, potrebbero non avere una formazione specifica ed in questo modo ottimizza e velocizza diverse operazioni durante la fase di costruzione dell’opera;


5) Il tecnico è sempre in contatto con il cantiere, controlla e monitora facilmente lo stato avanzamento lavori e dialoga continuativamente con gli operatori;


6) Un operaio ha la possibilità di ottenere velocemente le informazioni sui componenti da installare: istruzioni di montaggio, documenti, video, disegni, dettagli costruttivi;


7) Nel modello BIM si possono inserire delle note virtuali che possono essere visualizzate in tempo reale dall’ufficio tecnico;


8) Se collegato ad un software gestionale può creare un’automazione che velocizza l’emissione dei pagamenti, per esempio, in vista di SAL.


I vantaggi operativi per l’impresa edile non sono trascurabili e le permettono di non vivere alla giornata ma di anticipare problemi, sfruttare le potenzialità del digitale e semplificare il lavoro di tecnici, operatori e anche dei titolari.

Il BIM, quindi, non è uno strumento dedicato unicamente a studi di progettazione e imprese strutturate, ma può essere adottato anche dalla piccola impresa edile. Attenzione poi, qui stiamo dicendo che il BIM PUÒ essere adottato, ma in certi casi le imprese sono letteralmente obbligate a farlo.





Perché e come bisogna approcciarsi al BIM

Con il Decreto BIM n. 560 del 1 dicembre 2017, in Italia si è recepita la direttiva europea 2014/24/EU nel quale vengono stabilite le modalità ed i tempi di progressiva introduzione dei metodi e degli strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, sulla scorta degli intervalli di importi posti a base di gara e della sussistenza della natura di complessità dei lavori, relativi agli appalti pubblici:

dal 1° gennaio 2019 per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 100 milioni di euro; dal 1° gennaio 2020 per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 50 milioni; dal 1° gennaio 2021 per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 15 milioni di euro; dal 1° gennaio 2022 per le opere di importo a base di gara pari o superiore alla soglia di cui all’articolo 35 del Codice; dal 1° gennaio 2025 per le nuove opere di importo a base di gara inferiore a 1 milione di euro.

Questo significa che già da due se un’impresa edile ha intenzione di partecipare a bandi pubblici per determinati importi è obbligata ad essere BIM Compliant. E nel giro di pochi anni, tutte le opere pubbliche richiederanno l’utilizzo del BIM. Da quel punto, il passo perché questo diventi un modus operandi diffuso anche al settore privato, non sarà lungo.


L’ultimo anno e mezzo è stato monopolizzato da un tema (purtroppo) ben conosciuto, ma ora è davvero il tempo di iniziare a parlare di BIM e di come iniziare ad usarlo. Sul mercato esistono tanti software BIM e la ricerca non sarà difficile. Ma, come ogni altra tecnologia che si inserisce in azienda, bisogna assicurarsi che il software si integri nella struttura e nei processi attuali. Per fare un esempio molto semplice: avere un software BIM potentissimo che però non riesce a comunicare con il software gestionale o con le macchine di produzione, è inutile. Il consiglio per approcciare il BIM quindi è quello di garantirsi che la soluzione che si vuole scegliere sia in grado di comunicare con gli altri software che avete in azienda in tutti gli aspetti di cui avete bisogno.


In Infominds ci siamo affidati a Namirial, nostro partner storico, e abbiamo interfacciato il software gestionale per l’edilizia ERGO con il loro software BIM, REGOLO. Nella progettazione architettonica in BIM, REGOLO, è uno strumento che permette la creazione di un modello 3D intelligente per pianificare, progettare, computare e gestire il progetto nella sua interezza. (Guarda il video qui )

L’integrazione con ERGO, la soluzione gestionale completa e specializzata per la filiera delle costruzioni, è completa e si pone come obiettivo l’abilitazione la gestione dell’intera azienda e dei singoli cantieri.




Conclusioni:


Per concludere, sia lo studio di progettazione che l’impresa edile potranno trarre vantaggio dal BIM integrandolo nel proprio flusso di lavoro quotidiano. In questo modo riusciranno a sfruttare un modo innovativo nel gestire il controllo del processo costruttivo e migliorare la qualità del lavoro e delle realizzazioni.

L’imprenditore della filiera delle costruzioni è chiamato a formulare una strategia adeguata verso un passaggio graduale alle tecnologie digitali (BIM incluso) al fine di accrescere la propria competitività sul mercato creando nuove opportunità di business.

Questo passaggio graduale diviene un progetto d’impresa che con ERGO e REGOLO può essere la soluzione di approccio moderno che non sconvolge l’attività operativa aziendale, ma che garantisce un modo per ottimizzare le risorse ed ordinare i sistemi di gestione già consolidati.

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